Grande Lux
Mi manchi, ci manchi, ci
mancherai…che tu sia il contadino Dolfo, il fantasma Beppe de Burchio, San
Giuseppe, lo Schioppino, Gosto il vecchietto o Romano l’amico “inciucione”, ci
mancherai…e non perché “parino lu’ era tanto bello… era tanto bono…” ma perché
eri tu, semplicemente tu …il nostro Lux, con tutti i tuoi difetti e le tue
fragilità ma con tanta esuberanza e con tanta umana disponibilità.
Anche lunedì sera, come tutti i
lunedì, Gli Stantii si sono ritrovati, ma non per fare le prove, e quando mai
del resto Gli Stantii riescono a fare le prove, ma neanche per chiacchierare o
per “bisbocciare” come avviene di solito…Lunedì sera Gli Stantii si sono
ritrovati per provare ad esorcizzare insieme la disperazione, questa
disperazione grande, troppo grande, che ci è piombata addosso inaspettata… così,
all’improvviso, che ci ha tolto il respiro che ci ha fatto sentire piccoli
piccoli e tanto soli davanti all’immensità del dolore. Lunedì sera tu non c’eri con noi, spesso
capita che qualcuno manchi, ma questa volta è inutile mandare il solito
messaggio: “Lucio alzati dal divano…smetti di guardare la partita della
Fiorentina…” questa volta tu non sei arrivato con la tua aria scanzonata, con il
tuo passo dondolante ed il copione sotto il braccio…quel copione tu lo hai
imparato già tutto; la tua parte nella nuova commedia, quella, guarda caso,
ambientata nell’aldilà, la sai già a
memoria e sei già salito su per recitarla…Ma Lucio è troppo presto, noi non
siamo pronti! No… noi non siamo ancora pronti! Questo dolore è troppo per noi
che siamo anime fragili, ognuna a suo modo già provata dalla vita, è un
fardello troppo pesante, così indescrivibile che non è possibile spiegarlo con
le parole. Lucio tu sai qual è il legame che esiste tra noi Stantii, noi non
siamo amici, sarebbe troppo riduttivo definirci così, non siamo una famiglia, anche
questa sarebbe una definizione troppo banale e a te non sono mai piaciute le
banalità, noi siamo…noi siamo…noi siamo Gli Stantii…solo questo è il termine
che ci può rappresentare, noi siamo Gli Stantii e niente altro!
Nessuno di noi avrebbe potuto
immaginare di essere qui oggi tutti insieme a leggere a te queste parole,
nessuno di noi …perché noi insieme siamo abituati a ridere, a dire tante
stupidaggini, a punzecchiarci, a discutere, a sostenerci, ma mai a sentirci
così impotenti, così distrutti, così schiacciati, messi in ginocchio davanti a
tanto dolore, a tanta incredula disperazione! Siamo in tanti in questa chiesa,
sembra quasi la folla che ci inebria e ci emoziona durante le nostre
rappresentazioni, ma sopra a tutta questa gente, in questo momento, pesa questo
enorme macigno di sofferenza; ognuno di noi oggi porterà a casa un pezzetto di
questa tristezza, un frammento di questo dolore che sarà tanto più lieve quante
più saranno le spalle che lo sorreggeranno.
Lucio, o meglio Lux, come ti
firmavi sempre tu, non pensare che la tua carriera di Stantio sia finita: se
mai un giorno noi risaliremo su un palco, tu non avrai una parte nelle nostre
commedie, no, tu non avrai una sola parte …tu ne avrai undici, undici parti: una nel cuore di ciascuno di
noi.
Gli
Stantii
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